Una vera full immersion nella storia che ha segnato profondamente questo paese e questa regione.
Per il mio piccolo storico/archeologo in erba, Rovereto è stata sicuramente la meta ideale per trascorrere un weekend ricco di scoperte e osservazioni.
Ecco le cose da non perdere assolutamente:
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Le orme dei dinosauri al sito archeologico Lavini di Marco.
Il percorso è impegnativo (tra salite, discese e sassi) ma è fattibile con i bambini (non con il passeggino!!) e il consiglio è di andarci quando ci sono le visite guidate.
Siamo a sud di Rovereto, ai piedi del Monte Zugna.
Nel periodo Giurassico (200 milioni di anni fa) qui era una grande distesa d’acqua e in seguito a delle frane in epoca preistorica si è formata una distesa di blocchi calcarei.
Solo recentemente, nel 1990 Luciano Chemini scopre che lungo un ripido colatoio di 200 metri circa sono impresse centinaia di orme di dinosauri carnivori ed erbivori.
A causa del rischio di deperimento, sono stati creati dei calchi e dei modelli digitali del terreno interessato dalle orme.
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Museo di Scienze e Archeologia, situato a Palazzo Parolari: da bravi archeologi, la seconda tappa non poteva che essere questa.
Qui si incontrano diverse discipline: non solo archeologia e storia, ma anche zoologia, botanica, scienze e astronomia.
L’esposizione permanente si divide tra il primo piano dedicato ai minerali, ai fossili e agli uccelli, e il terzo piano riservato all’archeologia.
Qui la storia del territorio ne fa da padrona con un’area dedicata ai reperti dei Lavini di Marco.
Ma non solo la storia del Trentino: le sale Paolo Orsi e Portinaro-Untersteiner offrono una preziosa raccolta di antichi oggetti romani e dell’antica Grecia.
E per ultimo, nel giardino del Museo un bellissimo planetario (con attività dedicate alle famiglie e alle scuole) e delle riproduzioni di dinosauri a grandezza naturale.
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Castello di Rovereto e Museo della Guerra: edificato nel XIV secolo dai Castelbarco, successivamente trasformato nel 1400 in fortezza militare dai Veneziani e dal 1509 fino alla fine della Grande Guerra controllato dagli Asburgo.
Con un’audioguida tramite app abbiamo seguito tutte le spiegazioni e gli approfondimenti che ci hanno aiutato a ricostruire le vicende di questo periodo storico.
E’ sicuramente una visita abbastanza “forte” soprattutto per i bambini piccoli. Ma se sono intorno ai 10 anni è un ottimo modo per avvicinarli alla comprensione di questo momento della storia del nostro paese.
Tempo fa il Castello di Rovereto ha custodito anche la celebre Campana dei Caduti Maria Dolens.
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La Campana della pace in memoria dei caduti di tutte le guerre.
Ora la campana di trova sul Colle di Miravalle. E’ stata fusa con il bronzo dei cannoni dei paesi che hanno partecipato alla Prima Guerra Mondiale ed è la campana più grande al mondo che suoni a distesa.
Cento rintocchi ogni sera all’ora del tramonto costituiscono un richiamo alla pace universale. La prima versione della campana, nata nel 1924 da un’idea di don Antonio Rossaro, fu collocata sul Torrione Malipiero del Castello di Rovereto. Successivamente fu rifusa a Verona nel 1939 e tornò l’anno successivo a Rovereto, ma il 1960, a causa di un’irreparabile incrinatura, Maria Dolens venne rifusa a Reggio Emilia e collocata sul Colle di Miravalle il 4 novembre 1965 e da allora domina la città di Rovereto in tutta la sua maestosità.
Una piccola nota per chi volesse fare una vacanza in Trentino:
la TRENTINO GUEST CARD (TGC) è un pass in versione digitale che ti permette di usare liberamente in mezzi pubblici, entrare gratuitamente o con tariffa scontata nei principali musei, castelli e parchi naturali della regione. Viene rilasciato un codice da inserire nell’app direttamente dal gestore dell’hotel o della casa dove alloggi.
Per altre info guardate qui