A Natale 2019 Lorenzo ha ricevuto da Babbo Natale un regalo bellissimo: un weekend a Valencia con 2 carissimi amici (e mamme al seguito ovviamente).
Quasi 2 mesi per prepararci:
- mini guida fai da te stampata ✔️
- etichette bagaglio per i mini viaggiatori distribuite ✔️
- libri di enigmistica per passare il tempo del volo presi ✔️
Il cuore di questo viaggio sarà la Città delle Arti e delle Scienze, il più grande centro culturale e scientifico in Europa.
E’ composto da 5 attrazioni:
- Oceanografic
- Umbracle
- Palazzo delle Arti
- Museo della Scienza
- Hemisferic (l’occhio della scienza)
Ma visto il tempo super ristretto decidiamo di dedicarci solamente all’Oceanografic (ne parlo più approfonditamente qui)
Il giorno dell’arrivo ci rechiamo subito all’appartamento prenotato nel quartiere di El Carmen, uno dei più antichi di Valencia, situato nel cuore della città.
È già pomeriggio inoltrato e quindi non perdiamo tempo e iniziamo subito la scoperta di Valencia passeggiando tra i vicoli della Ciutat Vella, assaggiando i famosi churros con la cioccolata calda, passando da Plaza de la Virgen fino ad arrivare in Plaza de la Reina.
Qui si trova la Cattedrale di Valencia, famosa perché al suo interno è custodito il Santo Graal, il calice utilizzato da Gesù nell’Ultima Cena.
Possiamo fare solo una visita veloce perché è in corso una funzione religiosa e da fuori ammiriamo anche El Miguelete, il campanile della Cattedrale in stile gotico valenciano, alto 50 metri (si puo’ accedere dall’interno della Cattedrale facendo una scala a chiocciola con 207 scalini).
Da qui continuiamo semplicemente a passeggiare seguendo le gambe e il cuore per scoprire l’affascinante Barrio del Carmen: vediamo da fuori (perché chiude alle 15) il Mercado Central, Plaza dell’Ayuntamiento e diversi edifici storici come il Palau de la Generalitat Valenciana del 1400 (quartier generale del Governo).
Proprio qui vicino decidiamo di fermarci a cena in un localino carinissimo e molto ben arredato che vi consiglio assolutamente: restaurante Maria Mandiles a Plaza Manises.
E mangiamo uno dei piatti tipici di Valencia: le patatas “a lo Mendigo”, un piatto con patate, uovo fritto, prosciutto iberico e asparagi (mi viene fame solo a pensarci) 🙂
La mattina seguente è dedicata esclusivamente all’Oceanografic fino al primo pomeriggio. Poi tornando a piedi verso il centro città scopriamo i fantastici Giardini del Turia, uno dei parchi urbani più grandi della Spagna.
Sono più di 9 km che attraversano la città e circondano il centro storico, con aree verdi, piste ciclo-pedonali, parchi giochi, zone relax e sportive.
Dopo la piena del Turia che causò l’inondazione del 1957, il letto del fiume fu deviato lasciando libera una grossa fascia di terreno.
Questo immenso giardino è stato inaugurato nel 1986 e lungo il percorso ci sono diversi punti interessanti dove fare una sosta, ma il nostro preferito è stato indubbiamente il Gulliver!
Come nel libro di Swift, il protagonista è stato riprodotto in versione gigante immobilizzato al suolo dagli abitanti di Lilliput. E così, le pieghe dei vestiti, i singoli capelli, le gambe e le dita sono diventati degli scivoli giganti dove i bambini lillipuziani (ma non solo) possono arrampicarsi e scivolare!
Qui il divertimento per i bambini è assicurato! Dopo essersi sfogati, arriviamo a piedi fino alla Torres de Serrans e prendiamo l’autobus 93 per arrivare alla Playa de la Malvarrosa.
Le temperature quasi estive nonostante fosse fine febbraio, ci permettono anche di togliere scarpe e calze e bagnarci i piedi!
E’ l’ultima sera e non possiamo partire senza aver mangiato la paella valenciana accompagnata da una buona sangria!
Il giorno dopo facciamo giusto in tempo a gustarci una colazione in Plaza de la Virgen per poi riprendere il taxi che ci accompagna in aeroporto.
E’ stata proprio una toccata e fuga, giusto un assaggio di questa meravigliosa città che ci ha sorpresi, incantati e conquistati, soprattutto i bambini!
Bellissima Valencia! Ci sono stata lo scorso autunno per due giorni e l’ho adorata. Anche in quel periodo le temperature erano molto miti, al punto che anche noi siamo riusciti a bagnarci i piedi in acqua sulla spiaggia della Malvarrosa. E poi il cibo: quante cose buone abbiamo provato. Spero di tornarci al più presto!
E’ vero, è una città che mi è rimasta nel cuore e dove tornerei al volo!